Italia_Giappone Treviso 27-08-05 |
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L'incontro tra due culture, tra due tradizioni, tra storie apparentemente cosi' lontane ma in realtā tanto vicine in quanto accomunate da una stessa passione, quella per il karate tradizionale: questo il significato del meeting tra Italia e Giappone del 26 e 27 agosto, di cui Treviso č stata la sede. Per la storia di questa arte marziale č sicuramente da considerarsi l'evento pių prestigioso degli ultimi quattro anni in Italia. E' una di quelle occasioni da cogliere al volo, una di quelle rare opportunitā alle quali un appassionato e praticante del karate non puō rinunciare: il Giappone in Italia si traduce nella possibilitā per i karateki italiani di approfondire la conoscenza di quel Paese che č stato culla, luogo di maturazione e di crescita di molte arti marziali. Partendo dalle origini si comprende pių profondamente il presente che si sta vivendo. I migliori studenti karateki dell'universitā di Komazawa di Tokyo, accompagnati dal loro Maestro Takeshi Oishi, sono giunti nel nostro paese per incontrare in una competizione amichevole, ma molto intensa e sentita, gli atleti della nazionale italiana e una squadra di giovani atleti veneti, selezionati dal loro stesso Maestro Ofelio Michelan. E' proprio grazie all'impegno del M° Michelan e degli atleti della sua scuola, il Ren Bu Kan Treviso, che č stato possibile realizzare egregiamente questo grande evento. Vari stage si sono succeduti nelle due giornate, nei quali diversi Maestri hanno trasmesso il proprio insegnamento dovuto ad anni di pratica, di studio e di accrescimento nello spirito del karate: il M° H. Shirai, caposcuola del karate tradizionale in Italia, lo stesso M° Oishi, il M° T. Naito e il Maestri Watanabe. Ai due giorni di allenamento e di confronto hanno partecipato atleti di ogni etā e grado, smistati in diverse palestre. I maestri italiani, gli atleti della nazionale e alcuni atleti selezionati e convocati hanno avuto la possibilitā di allenarsi con la squadra giapponese e cosė di apprendere la loro tecnica, di riconoscere e trattenere per sé stessi i loro pregi, di assaporare la carica di energia trasmessa dalla loro dedizione alla disciplina. L'apice dell'evento, il momento pių importante e pių emozionante č coinciso con la sera di sabato quando, in una straordinaria manifestazione aperta al pubblico, in seguito al saluto delle autoritā di Treviso e all' introduzione del Presidente della F.I.K.T.A. Gabriele Achilli, gli atleti giapponesi e italiani si sono confrontati in una serie di combattimenti a squadre. Il team italiano era, sia nel maschile che nel femminile, costituito dalla squadra nazionale e da una squadra di agonisti del Veneto, che in successione si sono incontrate in combattimento con il team giapponese. Come componente della nazionale italiana, ha partecipato alla gara anche Alice Pischedda, allieva della scuola Shotokan Ryu di Verderio. La squadra italiana ha dimostrato un grande desiderio di mettersi alla prova, con grinta e senza ostilitā nei confronti dell'avversario, accettando la possibilitā di sconfitta non come un'umiliazione, ma come un'occasione per vedersi in azione, giudicarsi e da questa esperienza trattenere le proprie positive qualitā. L' attesa e indiscussa superioritā giapponese ha certamente come base un duro e costante allenamento e un' attenta dedizione a questa arte, uno dei simboli pių significativi della loro cultura. Il loro spirito, un binomio di tranquillitā e carica energica insieme, a dare come risultato una vera potenza esplosiva, grande velocitā, tecnica diretta e senza reazione, č quanto di pių importante possiamo trarre e riportare come esperienza, durante la pratica dell'arte del karate. |
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